La notizia riguardante la chiusura, o meglio, la sospensione con conseguente esperimento in prima serata di Centovetrine è solo l’ultima riguardante la vita difficile del genere soap opera in Italia. Dalla sospensione di Centovetrine, alla chiusura improvvisa e traumatica di Agrodolce e Vivere, fino alla crisi, per fortuna superata, di Un posto al sole in tempi non sospetti, tutte le soap made in Italy hanno dovuto avere a che fare con difficoltà di vario genere.
Sulla vicenda Agrodolce, è stato detto di tutto e di più e ancora oggi aleggia un velo di mistero sulle colpe effettive della seconda serie tanto attesa della soap ma mai completata.
E’ la vicenda di Centovetrine, però, a lasciare con l’amaro in bocca i fans: può una soap opera che raccoglie oltre 3.500.000 di spettatori in day-time essere sospesa?
In questo periodo di austerity, o se vogliamo chiamarlo di crisi, evidentemente sì. I costi di Centovetrine, infatti, sono stati giudicati eccessivi per il day-time di Canale 5, nonostante il lavoro svolto sia stato ampiamente ripagato dal successo riscosso alla prova dell’Auditel.
Perciò, visto che Mediaset ha pronte 240 puntate della soap opera, i lavori sono stati sospesi e le puntate pronte andranno in onda in prima serata. Centovetrine, però, non è del tutto salva: se l’esperimento del prime-time, infatti, andrà male, la soap opera ambientata a Torino potrebbe definitivamente chiudere.
Ad avere la peggio, a causa di questa situazione, sono sicuramente i lavoratori: stop ai lavori, contratti sospesi, lavoratori a casa. Al di là dei telespettatori delusi, chi ha mal digerito la decisione di Mediaset, che può comunque essere definita legittima se interpretata in chiave imprenditoriale, sono stati sicuramente loro.
Tornando a parlare delle altre soap opera sbocciate in Italia, come non dimenticarsi di Vivere: dopo il salto temporale, scelta inedita per una soap, gli ascolti di Vivere sono drasticamente calati e la chiusura è stata inevitabile.
Anche Un posto al sole, in onda da 15 anni, ha attraversato un momento di crisi, proprio nell’anno di nascita, il 1996, a causa di ascolti non proprio stellari e una generale indifferenza intorno al progetto. In quel caso, è prevalso il buon senso e il pubblico ha premiato, col tempo, la soap napoletana che si distingue sia per i numerosi temi sociali trattati che per la linea comica parallela, presente unicamente in Un posto al sole e in nessun’altra soap.
Ora, Un posto al sole prosegue a gonfie vele e sembra essere diventata l’unica soap opera italiana a non conoscere crisi di alcun genere.