General Hospital: una soap lunga 50 anni

di Redazione 0

E’ il 1 aprile 1963, quando la corsia del reparto di Medicina Interna dell’ospedale di Port Charles (cittadina statunitense di fantasia) spalanca le porte alle trasmissioni della ABC. Remake internazionali e audience da capogiro, storie borderline e ricambi generazionali nel cast: ripercorriamo insieme il mezzo secolo di General Hospital, la soap più longeva e spettacolare della tv americana.

Emergency Hospital è il titolo che i produttori avevano pensato per il nuovo telefilm pomeridiano della rete americana. Il camice aveva da tempo conquistato il pubblico d’oltreoceano e per vincere la concorrenza della NBC  (che stava per uscire con The doctors), i creatori della promessa tv sono costretti a perfezionare titolo e format ancora prima dell’inaugurazione in onda: nasce così General Hospital. Una storia semplice, basata sulle vicende di soli 4 personaggi, il loro progetto iniziale: il dottor Steve Hardy (John Beradino), l’infermiera Jesse (Emily McLaughlin), un autista di ambulanze e un poliziotto. Non passa molto, che la sceneggiatura coinvolge anche i familiari di Steve e Jesse, raccontando del rapporto problematico che questi hanno con i rispettivi coniugi ed espandendosi anche a personaggi dai ruoli secondari.

Lentamente la trama si infittisce, aggiungendo alla gradazione del rosa telenovela le tinte cupe di sentimenti più violenti: omicidi passionali, stupri, tentati suicidi, relazioni turbolente, rocambolesche vicende di spionaggio e fantascienza, finiscono col sovrapporsi alle cure nelle corsie ospedaliere. Negli anni gli sceneggiatori lavorano di immaginazione senza sosta per accaparrarsi stabilmente il più ampio consenso di pubblico, inventando storie al limite della credibilità (incontri con gli alieni), del ridicolo (distruggere il mondo facendone un blocco di ghiaccio è la  geniale idea di uno scienziato). Creando intrecci amorosi in grado di far sognare milioni di telespettatori (indimenticabile il matrimonio tra Luke e Laura, Anthony Geary e Genie Francis). Toccando tematiche di riflessione sul sociale (il trapianto di organi, la mafia, il cancro e l’AIDS) e ingaggiando attori e cantanti famosi (come Elizabeth Taylor e Ricky Martin), da aggiungere o sostituire ai volti di sempre.

Vero successo, fa il giro del mondo. In Italia, approda il 6 aprile 1982. Nonostante la trasmissione degli episodi delle stagioni più riuscite in America (quelle tra il 1979 e il 1988), il pubblico italiano non sembra entusiasta, così nel 1993  viene cancellata. In America, invece, è tuttora in onda e ha superato le 12mila puntate: i suoi connazionali continuano a seguirne le strampalate vicende, lasciandosene sedurre come fossero una droga, un pezzo irrinunciabile della loro cultura nazionale.

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