Capitol, una soap sulla politica

di Redazione 0

Continua il nostro viaggio esplorativo attorno al mondo delle soap che hanno fatto la storia del daytime internazionale. Oggi faremo tappa a Washington e batteremo i sentieri percorsi nei cinque anni di vita dalla soap opera americana Capitol.

Nata dall’idea di Stephen ed Elinor Karpf, venne messa in onda dall’emittente televisiva d’oltreoceano CBS dal 29 marzo 1982 al 20 marzo 1987, quando dovette cedere il posto alla neonata e promettente Beautiful. Oltre mille episodi per raccontare una storia decisamente originale per un genere generalmente imbastito di sentimentalismi e fondato su strascichi di romanticismo e note melense com’è quello delle soap opera.

A farla da padrona in Capitol era infatti la politica, tematica avvincente per una trama da sviluppare a suon di rivalità tra le famiglie dei Clegg e dei McCandless. In lotta tra loro, i rispettivi membri dei Clegg e dei McCandless erano impegnati ciascuno a proprio modo tra il riempire poltrone del Congresso che ha sede nella capitale degli Stati Uniti e l’intrecciare intrighi pubblici e privati, tra importanti sbocchi economici e titoli patinati da sfoggiare sotto l’aureola fulgida del cupolone del Campidoglio di Washington. Generazioni vecchie e nuove dei due clan hanno contribuito così ad allargare ampliamente le vedute del plot da telenovela, per storie che dall’orizzonte delle camere da letto spaziavano fino alle questioni internazionali, muovendo i protagonisti ad interessarsi di Medio Oriente e oro nero, guerre e tensioni internazionali, nell’America degli anni Cinquanta attraversata dall’era del senatore repubblicano anticomunista McCarthy. Da Clarissa e Myrna, Judson e Samuel, a Tyler e Julie fino a Sloane Denning (l’ex moglie di Trey Clegg, il quale aveva come amante una prostituta) e Alì, il principe del Baraq, nazione fittizia nella quale si scelse di seppellire il racconto, lasciandolo al mondo dell’immaginazione sospesa e del mistero. Il fascino di uno scenario istituzionale e fuori dai canonici toni finì inghiottito dall’ultima arrivata soap dei Bell, particolare anch’essa ma per ben altri motivi.

In America, come in seguito avvenne in Italia (dove dal 1983 al 1988 venne trasmessa da Raidue, che ne consacrò il successo asportandola alla prima serata), Capitol dovette piegarsi alla mancata soluzione del percorso narrativo: la storia venne troncata forzatamente prima del suo esaurirsi e consumata senza un vero finale dagli autori disarmati davanti ad una simile volontà piovuta dall’alto. Un finale aperto come ultimo regalo dell’amata soap degli anni Ottanta, che i telespettatori conserveranno come preziosa memoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>