Agrodolce, lettera a Giorgio Napolitano

di Redazione 0

Il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, ha deciso di rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per manifestare la sua indignazione nei confronti della chiusura di Agrodolce, soap opera di Rai 3. Dopo il salto troverete la lettera integrale del sindaco di Termini Imerese, riportata anche da RB Casting.

Questa è la lettera di Salvatore Burrafato a Giorgio Napolitano:

Egregio Signor Presidente della Repubblica,
mentre Termini Imerese continua ad illuminare la cronaca per la vertenza FIAT (nel silenzio e nel disinteresse più irragionevole) si sta consumando un nuovo “delitto” alla nostra comunità.
Questa volta non sono nemmeno il “privato” o il mercato i responsabili di questa azione ma il “pubblico”.
Centinaia di giovani formati alla nuova industria audiovisiva che hanno concorso, con successo, alla realizzazione di una produzione RAI – Agrodolce – vedono il loro lavoro scomparire nella più totale assenza di risposte dell’Azienda di Stato.
Quando un sindaco scrive ad un Direttore generale di una società pubblica, come la RAI, per chiedere conto del destino dei suoi concittadini, rispondergli è un obbligo. Negare una qualunque spiegazione non è un’umiliazione al Sindaco, che non è altro che un semplice cittadino con la sola responsabilità di rappresentarne migliaia, ma un’offesa ad un certo numero di Italiani che sono, insieme ad altri milioni, gli azionisti di quel dirigente.
A quel dirigente avrei voluto porre solo tre domande: com’è possibile che in quest’epoca grigia, di sofferenza economica e di tagli, RAI rinunci a 25 milioni di contributi già impegnati ed allocati dalla Regione Siciliana per quella produzione (così da andare ora dispersi)? Com’è possibile che RAI sprechi quest’opportunità e tiri un calcio alla fortuna, inginocchiando e compromettendo una realtà virtuosa? Com’è possibile che RAI, diversamente da tutte le istituzioni pubbliche, inclusa quella che io interpreto, goda di questo benessere finanziario che le consente tanta superbia e dissipazione di risorse pubbliche (situazione che in qualunque altro contesto interrogherebbe e verrebbe segnalata alla magistratura contabile)?
Termini Imerese è la terra delle promesse, è l’esercizio di stile dei proclami e degli impegni mancati del nostro risorgimento industriale.
Ma un Sindaco non può cedere alla rassegnazione. Lo deve alla sua comunità e ad ogni cittadino che chiede di credere nel domani.
Non può alimentarsi d’indignazione perché deve sfamare l’oggi e il futuro della popolazione che rappresenta trovando soluzioni. Subito.
Per questo Le chiedo un intervento nella difesa dei cittadini che rappresento e di tutti i cittadini, padroni della RAI e costruttori di questo Stato, di cui Lei è il massimo garante.
Disgelare la natura di questo scempio è nei Nostri poteri e doveri.
Cordialmente,
Il Sindaco di Termini Imerese
Salvatore Burrafato

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